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La Rocchetta Mattei

La Rocchetta Mattei, un’eclettica struttura situata a Riola di Vergato, sull’Appennino bolognese, si distingue per la sua complessa architettura. Questo edificio, dalle sembianze fiabesche, presenta una fitta rete di corridoi, sale e scalinate, costituendo un autentico gioiello architettonico. La sua peculiarità risiede nell’armoniosa fusione di diversi stili, che contribuiscono a creare un’atmosfera suggestiva, unendo arte, storia e un velo di mistero.

Un po’ di storia

La Rocchetta fu commissionata dal Conte Cesare Mattei e fu eretta sui resti di una preesistente struttura del XIII secolo. L’edificio è stato oggetto di successive modifiche da parte del Conte e dei suoi eredi, che hanno conferito alla struttura, una combinazione di stili architettonici, tra cui il neomedievale, il neorinascimentale, il moresco e il Liberty.

Ma chi era il Conte Cesare Mattei?

Cesare Mattei, nato a Bologna nel 1809 da una famiglia benestante, ebbe l’opportunità di crescere a stretto contatto con figure di spicco dell’epoca, tra cui Marco Minghetti, Gioacchino Rossini e Paolo Costa. Fu tra i fondatori della Cassa di Risparmio in Bologna e nel 1847 ottenne il titolo di Conte da Papa Pio IX. A seguito della scomparsa della madre, si trasferì nella tenuta di Vigorso per dedicarsi agli studi sulla sua “nuova medicina”, denominata Elettromeopatia.

il Conte Cesare Mattei – Rocchetta Mattei

Nel 1850 acquistò i terreni dove era ubicato un castello medievale ed iniziò la costruzione della “Rocchetta”, ne diresse personalmente la direzione dei lavori, stabilendosi definitivamente in loco a partire dal 1859.

Nel 1959 la Rocchetta fu venduta alla moglie di un commerciante del posto, Primo Stefanelli, detto “Il Mercantone”, che gestì la struttura come attrazione turistica fino al suo abbandono negli anni ’80.

Nel 2005, la Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna ne acquisì la proprietà, avviando un accurato intervento di restauro.

Secondo le disposizioni del suo testamento, le spoglie di Cesare Mattei sono custodite all’interno della sua Rocchetta.

Quando è stata ristrutturata la Rocchetta Mattei
Dopo un periodo di chiusura e abbandono, la Rocchetta Mattei è stata oggetto di significativi interventi di restauro.
Nel 2005, la Fondazione Carisbo ha acquisito la proprietà, e in collaborazione con il Comune di Grizzana Morandi, responsabile della gestione e della promozione di iniziative di valorizzazione, e con il patrocinio dell’Unione dei Comuni dell’Appennino Bolognese e della Città Metropolitana di Bologna, sono stati avviati i lavori di ristrutturazione.
Tutti questi interventi hanno consentito di riportare l’edificio al suo splendore originario, garantendo nuovamente l’accesso al pubblico.

Arredamento e Architettura

L’architettura della Rocchetta Mattei si presenta con una moltitudine di stili; è possibile ammirare torri merlate, cupole con forme orientali, loggiati e sale magnificamente decorate, con vetrate policrome e decorazioni ispirate a diverse correnti architettoniche.

La Rocchetta Mattei

Andiamo alla scoperta della Rocchetta Mattei

Lo scalone d’ingresso
L’itinerario all’interno della Rocchetta Mattei si apre con un maestoso ingresso moresco, fiancheggiato da una torre la cui finestra presenta come balaustra una riproduzione in marmo del pulpito pomposiano, custodito al Musée du Louvre di Parigi. L’imponente scalinata in pietra che conduce all’ingresso principale è ornata da numerose statue ottocentesche, tra le quali una copia in cemento del Grifone di Pisa, il più significativo bronzo islamico medievale conservato in Italia, attualmente esposto al Museo dell’Opera del Duomo della città toscana. L’ingresso principale, in stile moresco, è affiancato da una figura che sorregge il mondo, un’opera in cemento che richiama sia un’arpia che un gargoyle.

La Rocchetta Mattei

Il cortile centrale
L’atrio d’ingresso, decorato con figure primitive alle pareti, è caratterizzato da un arco moresco sostenuto da due telamoni neomedievali, uno sinistro con volto demoniaco e uno destro umano. Oltrepassato l’arco si giunge nell’ampio cortile centrale, nel quale si viene accolti dall’architettura ecclettica della Rocchetta.
Sopra l’arco d’ingresso si trova il balcone della Camera del Papa; è sorretto da due mensole in pietra bianca con teste di leone e diversi motivi ornamentali come gli acanti e lo stemma che originariamente era parte della tomba di Giovanni da Legnano (1383).
Al centro del cortile si trova l’ampia fontana, realizzata a partire dal fonte battesimale della vicina chiesa medievale di Verzuno.

La Rocchetta Mattei

Sala dei Novanta
In origine questa sala era stata ideata da Mattei come mausoleo in onore della Regina Vittoria; agli inizi del Novecento, fu convertita dal figlio adottivo Mario Venturoli, in sala da ballo. Le decorazioni sono stile Liberty e la grande vetrata ovale presenta l’immagine di Cesare Mattei con la sua data di nascita.

La sala dei Novanta – Rocchetta Mattei

Curiosità: la sala deve il suo nome al mito secondo cui il Conte Cesare Mattei avrebbe desiderato celebrare qui il suo novantesimo compleanno con ottantanove novantenni.

La Cappella
Dall’atrio della Sala dei Novanta, si accede alla Cappella tramite una scala.
Siete pronti a rimanere a bocca aperta?

La Cappella della Rocchetta Mattei


Proprio così, questo ambiente presenta un insieme di elementi architettonici arabo-islamici, come gli archi ispirati alla Mezquita di Cordova, e della tradizione medievale italiana, come il matroneo e l’abside semicircolare.
La struttura e le decorazioni sono realizzate con materiali locali, tra cui gesso, cemento, mattoni e legno.
Le lunette ospitano dipinti degli apostoli, eseguiti agli inizi del Novecento con una tecnica che simula il mosaico.

La Rocchetta Mattei


Le decorazioni del soffitto, invece di essere in legno, sono costituite da tele dipinte che riproducono intarsi con fioroni dorati, questi ultimi realizzati in legno.

Il cortile pensile
Usciti dalla cappella e attraversando una breve scalinata, sulla sinistra si raggiunge il Giardino pensile; da qui è possobile vedere dall’alto il complesso degli edifici della Rocchetta, tra cui la torre quadrata del Conte e la torre della Visione. Le balaustre sono in cemento, ornate da motivi fitomorfi che evocano il legno; proseguendo verso l’architave in stile antico, si giunge in un secondo punto panoramico con una bellissima vista sull’Appennino.
Salendo le scale si arriva in un’area caratterizzata da decorazioni esotiche, il cui accesso è sorvegliato da due statue di leoni.

La Rocchetta Mattei

Il cortile dei leoni
Il progetto della Rocchetta potrebbe essere stato sviluppato attraverso modelli e pubblicazioni di architetti di fama internazionale, tra cui Owen Jones, che nell’Ottocento diffusero l’eclettico stile moresco, ecco perchè il Cortile dei Leoni trae ispirazione dal cortile dell’Alhambra di Granada.
Il grande portico è decorato con stucchi e le pareti sono rivestite da pregiate piastrelle sivigliane. Le formelle sopra gli archi presentano l’immagine della torre della Visione, logo dei medicamenti Mattei, mentre un’iscrizione araba si estende sui quattro lati della struttura. Al centro del cordile è posizionata la fontana con quattro leoni.

La Rocchetta Mattei
La Rocchetta Mattei

La sala della musica
Questa sala era in stile neomedievale, con le colonne doppie e gli stemmi del conte, e i costoloni della volta, fino a quando Mario Venturoli la fece decorare in stile Liberty. In questa sala Cesare Mattei e la sua famiglia erano dediti ad ascoltare musica,

La sala della pace
La sala è caratterizzata dallo stile Liberty; lo splendido lampadario d’alabastro e i due torricini con i vetri blu sono dei veri capolavori.
La sala, come dicono le scritte “pax” sopra gli architravi, fu voluta da Mario Venturoli dopo il 1918, per celebrare la pace tra i popoli dopo la Grande Guerra.
La tappezzeria di seta delle pareti e le vetrate sono state restaurate con materiali contemporanei.

La Rocchetta Mattei

La Tomba del conte
Rispettando le volontà di Cesare Mattei, nella loggia sopra all’altare della Cappella è stato costruito all’inizio del XX secolo, un imponente sepolcro realizzato dalle Ceramiche Minghetti; attualmente è collocato nella loggia sovrastante l’altare della cappella.
Su due lati la maiolica presenta le stelle classificate secondo le gerarchie astrali dell’epoca, con due iscrizioni in cartigli che evocano la grandezza del Creato e dell’Universo in contrapposizione alla fragile condizione umana. Sono inoltre presenti decorazioni vegetali e due cartigli in latino con l’iscrizione “anima requiescat in manu dei” e alcuni simboli della fede cattolica, come la croce, dell’eternità (la pigna) e del sonno (il bulbo del papavero).

La sala dell’oblio
Costeggiando la balaustra, superando alcuni gradini e svoltando a sinistra, si accede a una piccola sala che conserva parte della decorazione a tarsie del pavimento e delle finiture in legno originali, con le iniziali di Mario Venturoli Mattei.
Questo ambiente è identificato come la stanza del figlio adottivo di Mattei, che ereditò le proprietà e la produzione di medicamenti elettromeopatici.

Il corridoio
Il corridoio è caratterizzato da porte con finiture lignee originali.
Nella prima stanza a destra è collocatua una scala in legno che conduce allo studio del conte. La seconda camera, denominata “sala Gialla”, deve il suo nome al colore della tappezzeria che ne riveste le pareti. Oltre a offrire una magnifica vista sul paesaggio circostante, questa sala custodisce alcune “macchine palanti” appartenenti alla Collezione Marino Marini.

La sala rossa o studio del conte
Procedendo oltre, si giunge alla Sala Rossa, così denominata per la presenza, secondo la tradizione, di una tenda rossa che divideva i due ambienti, e che potrebbe essere stata utilizzata come studio da Mattei.
In realtà, questa struttura moresca, con il soffitto caratterizzato da elementi piramidali in carta pressata che richiamano le muqarnas arabe, gli archi lignei e l’alcova, suggerisce l’uso come camera da letto.
I motivi dipinti sulle pareti dell’alcova furono realizzati nel 1984 dagli scenografi dell’Enrico IV, quando la Rocchetta Mattei fu il set cinematografico del film di Marco Bellocchio, con Claudia Cardinale e Marcello Mastroianni.

La scala nobile
Percorrendo l’ultimo piano della Rocchetta e uscendo dal Cortile dei Leoni, si raggiunge una grande scala a chiocciola in pietra; le pareti circolari e sulla colonna, si osserva un’alternanza cromatica che unito alla forma a spirale della scala, contribuisce a generare l’illusione finale ideata da Cesare Mattei: la percezione di vedere due scale speculari anziché una singola struttura.

La Rocchetta Mattei

Con l’arrivo nel Cortile centrale si conclude il percorso di visita alla Rocchetta.

Come prenotare la visita alla Rocchetta Mattei
Per accedere alla Rocchetta Mattei occorre prenotare una visita guidata. La prenotazione è obbligatoria.

Sul sito dedicato, si trovano gli orari e i giorni di apertura. Il calendario è consultabile nella sezione “Prenota”.
Il costo del biglietto intero è di € 10,00.

Come Raggiungere la Rocchetta Mattei
La Rocchetta Mattei si trova a Riola di Vergato, in provincia di Bologna.

In Auto: Da Bologna, si può prendere la SS64 Porrettana in direzione Pistoia. Prima del passaggio a livello si svolta a sinistra e dopo alcuni chilometri si giunge alla Rocchetta.

Curiosità: appena si lascia la SS64, subito a destra si trova la chiesa “Santa Maria Assunta” progettata dall’architetto Alvar Aalto composta dalla chiesa principale, un sagrato pedonale, una torre campanaria e la casa canonica. La chiesa si struttura su un’unica navata e su una pianta asimmetrica. Sono presenti ampie vetrate che danno molta luce all’interno della chiesa.

In Treno: È possibile prendere un treno regionale dalla stazione di Bologna Centrale fino alla stazione di Riola (linea Bologna-Porretta Terme). Dalla stazione di Riola, la Rocchetta è raggiungibile a piedi in pochi minuti.

Cosa Visitare nelle Vicinanze:

La zona circostante la Rocchetta Mattei offre diverse opportunità per escursioni e visite:

Per un trekking interessante è possibile fermarsi alle Grotte di Soprasasso, un complesso carsico incastonato nel suggestivo paesaggio del Monte Cavallaro, a Riola di Vergato facilmente raggiungibile attraverso il ben segnalato sentiero CAI 162a.

Grotta di Soprasasso

Nelle vicinanze si trova La Scola, un borgo medievale dove il tempo sembra essersi fermato, tant’è che,  quando si giunge nel paese si ha l’impressione di essere nel Medioevo.

Borgo La Scola


La maggior parte degli edifici risalgono al 1400-1500 e rappresentano eccezionali esempi dell’architettura medievale appenninica ad opera dei Maestri Comacini.

Borgo La Scola

A 912 mt di altitudine, all’interno del “Parco di Montovolo e Monte Vigese”, su un pianoro che unisce i due monti, sorge il Santuario di Santa Maria della Consolazione di Montovolo.

il Santuario di Santa Maria della Consolazione di Montovolo

Nella lunetta di arenaria del portale è riportata la data 1211, ma probabilmente la storia di questo luogo ha origini ben più antiche come dimostrano alcuni rinvenimenti di reperti etruschi trovati nei dintorni. Anche i resti della cripta sarebbero di età proto-romanica.

Fino all’edificazione della Basilica di San Luca a Bologna, il Santuario di Montovolo fu per molti secoli un centro devozionale bolognese per eccellenza.

Panorama appennino bolognese

Infine, a poca distanza da Riola, si trova il paese di Porretta Terme, dove è possibile fare una sosta nel piccolo centro e vedere i diversi murales disseminati nel paese. Se avete tempo a disposizione è possibile fermarsi anche per un momento di relax e benessere nelle sue famose terme.

i murales di Porretta terme

Cosa ne dite di questo castello? Non è meraviglioso?

16 pensieri riguardo “La Rocchetta Mattei

  1. Proprio ieri ho visto un piccolo documentario RAI su Rocchetta Mattei, nel programma dedicato ai viaggi in camper. Tu mi confermi che è davvero immancabile come tappa, se ci Si trova in zona. Il tuo racconto dettagliato sulle cose da vedere e da fare mi ha incuriosita ancora di più. Spero di riuscire a farci una tappa in autunno.

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    1. A Bologna c’è tanto da visitare, ma se decidete di restare diversi giorni, noi consigliamo una sosta in questo castello molto singolare. Ricordiamo che occorre prenotare le visite guidate, unico modo per accederVi e spesso non ci sono disponibilità immediate.

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  2. Ti devo ringraziare perché avevo visto le foto di questo luogo così particolare da qualche parte ma non mi ero segnata il nome. Ora grazie a te l’ho ritrovato e capito anche meglio che vale la pena vederlo, così programmerò una sosta qui una volta o l’altra che saremo nei dintorni

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  3. Una costruzione davvero bizzarra, di cui avevo già sentito parlare in passato. Di solito non amo molto queste costruzioni che scopiazzano stili qua e là, ma in questo caso il risultato è davvero qualcosa di unico e particolare. Anche qui a Gorizia, appena oltre il confine, c’è una villa, purtroppo al momento in abbandono, che ha uno stile finto-moresco che mi ha ricordato molto parte di questo “castello”.

    E in più la Rocchetta è in una zona davvero interessante e che non conosco. Da esplorare!

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  4. Ma che meraviglia! Non ne avevo mai sentito parlare prima e dalle foto mi è sembrato di volare diretta in Andalusia, tra la mezquita di Cordova e l’Alhambra di Granada. Me lo segno perchè non sapevo assolutamente dell’esistenza della Rocchetta Mattei!

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  5. Sono diversi anni che vorrei visitare la Rocchetta Mattei, tutti i suoi stili mi incuriosiscono molto e mi ricorderebbero diversi viaggi fatti. Potrei organizzare un weekend in zona , accompagnandolo magari con le grotte di Soprasasso che sembrano davvero belle!

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  6. Ne ho sentito tanto parlare ma per un motivo o per l’altro non sono ancora riuscita a organizzare una visita. Sono sicura che mi piacerebbe molto perché il mix di stili la rende senza dubbio e interessante. Poi vedo che nei dintorni ci sono tante cose da vedere per cui mi sa che a breve mi deciderò!

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