Fino ad ora vi abbiamo illustrato il sud ovest della Sardegna, ora vi portiamo nella costa ovest, alla scoperta del Sulcis zona di grandi spiagge e di miniere, dove il turismo di massa è quasi inesistente il che rende la zona più affascinante e più vivibile anche nei mesi estivi.
Iniziamo col parlarvi di Buggerru, un piccolo paese in riva al mare incastonato nella valle rocciosa del Canale Malfidano, le case sono disposte a ventaglio e fanno da anfiteatro alla piccola baia lungo la quale si trova un porticciolo.

Oggi, anche grazie alla valorizzazione dell’archeologia industriale Buggerru è uno degli otto siti che compongono il parco geominerario della Sardegna, riconosciuto dall’Unesco. A testimonianza del periodo minerario è possibile vedere aggrappate alla roccia della scogliera di fronte al mare le grandi rovine della laveria risalenti al periodo delle attività minerarie.

Il paese ha tutt’oggi una certa importanza sia per la sua storia mineraria che per il suo territorio, dove sono presenti diverse spiagge molto lunghe e ideali per effettuare sport tipo surf, windsurf e kitsurf, infatti nel paese sono presenti scuole di surf aperte tutte l’anno ed è un punto di riferimento per l’allenamento degli atleti italiani.

Un po’ di storia
Buggerru ora conta un migliaio di persone ma agli inizi del XX secolo, durante il periodo in cui erano attive le miniere di piombo e zinco, la popolazione era cinque volte quella attuale. In quel periodo il paese era chiamato la «petite Paris» ovvero la “piccola Parigi” in quanto i padroni della miniera erano francesi e belgi e all’interno della zona abitata dai dirigenti era stata ricreata una atmosfera simile a quella parigina.
Le condizioni di lavoro e di “vita” dei minatori (che risiedevano fuori dalla petite Paris) erano però disumane, erano sottopagati e costretti a turni di lavoro massacranti, spesso vittime di incidenti mortali sul lavoro. All’inizio del 1900, esattamente il 4 settembre 1904 a seguito dell’inasprimento del trattamento imposto dai proprietari, i minatori si rifiutarono di lavorare e presentarono le loro istanze alla società francese che invece di ascoltare le motivazioni dei minatori chiamarono l’esercito che a seguito di uno scontro a fuoco ferì e uccise diversi operai. Questa giornata sarà ricordata come la data dell’Eccidio di Buggerru, a seguito del quale fu indetto il primo sciopero generale in Italia che diede il via ad una serie di scioperi anche in diverse miniere in altri paesi.
Passeggiando per le vie del paese è possibile percepire nell’aria la storia di Buggerru: dalle statue dei minatori morti per mano dell’esercito alle vecchie laverie fino al museo del Minatore che permette di rivivere alcuni attivi del passato.
Tra i luoghi da visitare a Buggerru, segnaliamo la Galleria Henry posta a 50 metri sul livello del mare, al di sopra dell’abitato di Buggerru, attraversa per circa un chilometro l’altopiano di Planu Sartu. E’ un labirinto scavato nella roccia con aperture che si alternano con il buio del sottosuolo che offrono viste suggestive della costa a strapiombo sul mare e panorami mozzafiato.

La visita all’interno della Galleria è guidata ed inizia con una spiegazione della storia drammatica che ha coinvolto questo territorio. Poi si sale a bordo di una trenino elettrico che percorre il percorso della vecchia ferrovia a vapore che la attraversava e consentiva il trasporto dei minerali grezzi dai luoghi di estrazione alle laverie e poi al porticciolo, dove i minerali ripuliti venivano imbarcati su battelli. Lungo il percorso buio con il solo rumore della ferraglia dei vagoncini è possibile percepire quella che poteva essere la vita e la sofferenza degli uomini e delle loro famiglie.


Al ritorno si ripercorre a piedi il percorso di circa un chilometro lungo la vecchia galleria ‘pedonale’, un tempo percorsa dai muli da soma. Questi camminamenti scolpiti nella roccia sono prevalentemente al buio interrotti ogni tanto da grandi aperture affacciate sul mare che offrono scorci e scenari incredibili sulla costa.



Per maggiori informazione e per prenotare la visita presso Galleria Henry è possibile consultare il seguente link: https://www.visitbuggerru.it/galleria-henry
Le spiagge di Buggerru e dintorni
In fondo al paese è presente una bella spiaggia di sabbia libera di grandi dimensioni; in questa zona il mare è spesso mosso e per questo motivo è facile intravedere surfisti in azione. A pochi passi dalla spiaggia è presente un’area di sosta per i camper, noi avevamo soggiornato qui l’ultima volta che eravamo venuti in Sardegna con il camper.

Dirigendosi verso nord lungo la costa si può trovare la lunga e tranquilla spiaggia sabbiosa di San Nicolò. Ci sono diversi parcheggi che costeggiano la strada.

Questa spiaggia ci è piaciuta particolarmente, è ampia, di sabbia fine color ocra, senza infrastrutture, immersa in una favolosa macchia mediterranea.


Dalla parte opposta a nord si trova Portixeddu, piccola frazione di Buggerru, che da il nome al tratto di spiaggia antistante.

In direzione sud rispetto a Buggeru, lungo la costa, si trovano numerose calette e alti faraglioni rocciosi, un paesaggio davvero unico e dopo alcuni chilometri si raggiunge Cala Domestica (occorre fare una piccola deviazione dalla strada statale).

La spiaggia di Cala Domestica ha un certo fascino in quanto è inserita tra le alte pareti rocciose delle scogliere che la circondano con intorno solo natura e la bassa macchia mediterranea. Dal parcheggio una passerella in legno costeggiata da dune cosparse di cespugli di giunchi raggiunge la spiaggia di sabbia (qui è presente sia uno stabilimento balneare che un piccolo bar).

Percorrendo il sentiero che costeggia il lato destro della spiaggia lungo la scogliera si raggiunge un arco naturale oltre al quale si trova una piccola caletta, conosciuta come Sa Caletta.


Purtroppo abbiamo visitato questa spiaggia un giorno nuvoloso e con il mare piuttosto agitato che non ci ha permesso di ammirare il colore del mare famoso per l’acqua cristallina dai colori incredibili.

Spesso la costa ovest è investita dal maestrale proveniente dal mare aperto e ciò favorisce la pratica degli sport acquatici tipo windsurf e kitsurf ma a volte è di una intensità tale da impedire il posizionamento anche degli ombrelloni.
Sicuramente vale la pena venire a visitare questa zona della Sardegna, soprattutto per ammirare le grandi spiaggie e le grandi scogliere. I paesaggi che si ammirano anche solo percorrendo la strada costiera sono meravigliosi.


Bello la prossima settimana vado per lavoro chissa se riesco ad andare nei posti da voi descritti
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In questo periodo deve essere ancora più bella!!!
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Noi siamo stati nel 2019 in Sardegna, facendo un on the road con un nostro amico sardo. Ci ha portato anche a Buggerru e ci ha raccontato la storia degli scioperi dei minatori e credo sia stata una delle città che più mi ha colpito insieme ad Ingurtosu. Sempre per dire che la Sardegna non è solo belle spiagge.
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Concordo con te, in Sardegna ci sono tanti luoghi interessanti oltre al mare meraviglioso !!!
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