Se vi dico che vicino a Mantova c’è un paesino che ha un bel castello con un campo da tennis all’interno delle mura, suscito la vostra curiosità?
Il paese è Castel d’ Ario, luogo molto interessante per diversi motivi.
E’ la città natale di Tazio Nuvolari, pilota automobilistico di fama internazionale.

Inoltre qui si può gustare il famoso risotto alla pilota, piatto tipico per eccellenza del paese. Viene cotto secondo la tradizione, in paioli di rame o acciaio e condito con il “pistume”, un condimento ricavato dalla pasta di salame fresca.
In questo paese organizzano tantissime sagre in diversi periodo dell’anno (se siete interessati tenete d’occhio il sito della proloco http://www.prolococasteldario.it/); nel periodo invernale c’è la sagra dell’osso, sotto i tendoni posti di fianco al castello si può mangiare oltre al risotto alla pilota (con costine o senza) anche una portata di ossa di maiale bolliti o lo stinco sempre di maiale, che bontà!

Come ho già anticipato in premessa, altra attrazione del paese è il Castello; proprio in occasione delle sagre, un gruppo di volontarie effettuano visite guidate a diversi orari.
Io ho effettuato la visita con la Sig.ra Gabriella, persona molto preparata (ha scritto anche un libro sul castello); attraverso le sue spiegazioni riesce a trasmettere l’amore che ha per il suo paese.
La visita è iniziata ammirando le mura esterne che hanno una forma pentagonale di tipo irregolare con una torre ad ogni vertice (cinque, compresa quella del portale d’ingresso), e le diverse trasformazioni che sono state apportate negli anni, a seguito del susseguirsi dei diversi proprietari che dal 1082 hanno posseduto il castello (come ad esempio i Bonacolsi , i Gonzaga e Napoleone).

Poi ci siamo recati all’interno delle mura, appena si entra si nota nella corte il campo da tennis, realizzato negli anni ’70 quando la struttura è stata avviata a una nuova destinazione per il tempo libero.

Inoltre è possibile visitale le sale del “Palazzo Pretorio”, affrescate con motivi geometrici e stemmi degli Scaligeri, Il palazzo è l’unico edificio restaurato ed è utilizzato come sala di rappresentanza e sede della biblioteca comunale.

Nella corte, in posizione isolata sorge la “Torre della Fame”, definita così perché al suo interno furono ritrovati alcuni scheletri riconducibili ai resti di membri della famiglia di Pico della Mirandola e dei Bonacolsi, rinchiusi all’interno della struttura e lasciati morire di fame.
