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Il borgo di Castelvetro di Modena

A pochi chilometri dal nostro comune, sulle colline modenesi, sorge Castelvetro di Modena un borgo antico immerso nella natura, che custodisce ancora una bella architettura medievale.
Vi portiamo alla scoperta di questo borgo molto suggestivo ed affascinante!

La bellezza del territorio si percepisce ancora prima di raggiungere il borgo, quando, percorrendo le  dolci colline, si attraversano campi coltivati e vigneti; qui siamo nella terra del  Lambrusco Grasparossa, un vino dal colore intenso ottimo da gustare con il gnocco fritto e un tagliere di salumi. Questa uva viene utilizzata anche per la produzione dell‘Aceto Balsamico tradizionale di Modena.

Il borgo è molto carino, forse perché non è molto grande ed è caratterizzato dalla presenza di torri e campanili.  Camminando tra i vicoli acciottolati si respira ancora la storia, che ha visto il susseguirsi di molte popolazioni, come gli Etruschi, i Galli e i Romani.

Castelvetro di Modena

Come tanti luoghi di questo territorio, fu un possedimento di Matilde di Canossa  per poi essere ceduto alla famiglia Rangoni. Dopo l’occupazione francese, gli Estensi ripresero il dominio di tutta la zona fino a quando non fu annesso al Regno d’Italia.

Il borgo nei tempi era circondato da mura, ora se ne possono vedere alcuni resti nella parte sud-est del borgo a poca distanza dall’Oratorio di Sant’Antonio di Padova, edificio eretto dalla famiglia Rangoni per i padri francescani nel XVII secolo.

Le mura di Castelvetro di Modena

Il cuore pulsante del paese è Piazza Roma dalla quale si gode una vista meravigliosa sulla pianura Padana.

Il panorama dalla piazza Roma di Castelvetro di Modena

Nella piazza è presente una scacchiera, questo è il motivo per cui questo luogo è conosciuto anche come “piazza della Dama”.

Piazza Roma e torre dell’orologio – Castelvetro di Modena

In questa piazza durante la rievocazione storica, si svolge una partita a dama vivente; fanciulle e ragazzi si trasformano in pedine e dame vestiti per l’occasione con abiti in stile rinascimentale. Questa festa rievoca quella organizzata dai Nobili Rangoni in onore di Torquato Tasso.

Attenzione però, questa particolare partita si svolge solo negli anni pari.

Sulla piazza si affacciano diversi edifici:

– il Palazzo Comunale, abitato dalla famiglia Rangoni fino all’età napoleonica.

Palazzo Rinaldi ha una facciata in stile neogotico-medioevale e una merlatura ghibellina. Ora  questo palazzo è una residenza privata, ma al suo interno si possono ancora vedere resti dell’abside della vecchia Chiesa Parrocchiale dei S.S. Senesio e Teopompo, oggi sconsacrata.

– La Torre dell’Orologio domina la piazza. Fu costruita tra il XI e il XII secolo, guardandola bene si noterà che è un po’ pendente. Si dice che all’epoca dei Comuni, venne  dotata di una campana che aveva la funzione di convocare la popolazione in piazza. Sul lato sud della torre è visibile una meridiana, che ancora oggi segnala lo scorrere del tempo.

– la Torre delle Prigioni, costruita nella seconda metà del XVI secolo e alta più di 20 metri. E’ sopravissuta alla distruzione del vicino castello e  nei tempi passati fu utilizzata come carcere, al suo interno sono visibili ancora alcuni graffiti incisi dai detenuti.

la torre delle Prigioni – Castelvetro di Modena

Lasciando la piazza e percorrendo via Tasso sulla destra, è possibile visitare il Museo “Fili d’Oro” a Palazzo, una mostra molto interessante di abiti in stile rinascimentale, a cura dell’Associazione Dama Vivente. L’accesso all’esposizione è gratuito. 

Museo “Fili d’Oro” a Palazzo – Castelvetro di Modena

Proseguendo si raggiunge la grande Chiesa Parrocchiale, un edificio neogotico eretto nel 1897 intitolata ai Santi Martiri Senesio e Teopompo. Dietro la chiesa svetta il campanile alto 48.5 metri che rispecchia lo stesso stile della chiesa. L’interno è a tre navate terminanti ciascuna con un’abside, mentre l’altare maggiore è in marmo di Carrara; se avete tempo entrate all’interno, questo luogo non vi deluderà.

Chiesa Parrocchiale di Castelvetro di Modena

Di fronte alla chiesa si trova Palazzo Rangoni, dal nome della famiglia nobile che lo abitò. Venne costruito tra il VIII e il IX secolo. In questo palazzo soggiornò  il poeta Torquato Tasso e, a ricordo di questo evento, di fianco al portone d’ingresso è posta una targa commemorativa

Noi siamo venuti a Calstelvetro per un motivo specifico, visitare l’Acetaia Comunale.

Ingresso Acetaia comunale di Castelvetro di Modena

Questa Acetaia è nata nel 2002 ed è condotta dai Maestri Assaggiatori della comunità locale della Consorteria dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena. È situata nei locali del Municipio, l’accesso è nel cortile interno adiacente alla Biblioteca.

Salendo le scale di accesso, si è accolti dall’aroma dell’aceto che si trova nelle botti posizionate nelle sale del primo piano. Il maestro assaggiatore che ha condotto la visita ci ha informato che normalmente le botti vanno tenute nei sottotetti, dove si trova il clima adeguato per far fermentare l’aceto. Nella sala sono presenti pannelli illustrative e foto della preparazione dell’aceto balsamico. La visita termina con un assaggio di questa delizia.

Questo progetto è stato messo a punto dal Comune di Castelvetro di Modena, per valorizzare e promuovere la tradizionale produzione dell’Aceto Balsamico nel territorio modenese.

Nella sala sono presenti due batterie da sette botticelle ciascuna di diverse dimensioni. I legni usati per la costruzione delle botticelle possono essere di rovere, castagno, frassino, acacia, ciliegio selvatico, non vengono utilizzati gli alberi da frutto in quanto il legno contiene anticrittogamici che si trasferirebbero nell’aceto.

Batteria di botti contenenti l’aceto balsamico – Castelvetro di Modena

L’Acetaia Comunale è aperta l’ultima domenica del mese, previa prenotazione (info@visitcastelvetro.it). Le visite guidate sono gratuite e si svolgono in due turni, alle ore 15.30 e alle ore 16.15.
L’acetaia è chiusa nei mesi di Luglio, Agosto e Dicembre.

La visita è molto interessante, ci ha permesso di scoprire tanti dettagli e curiosità sulla produzione dell’Aceto Balsamico tradizionale di Modena.

Come raggiungere Castelvetro di Modena

Castelvetro si trova a 18 km circa da Modena e 30 km da Bologna.

Si raggiunge comodamente con la macchina; intorno al paese sono presenti diversi parcheggi gratuiti dai quali si raggiunge facilmente a piedi  il centro del borgo.

Consiglio: le strade del borgo sono di ciotoli, perciò consigliamo di indossare scarpe comode

Gli eventi di Castelvetro

  • Il terzo e quarto weekend di settembre qui si svolge la Sagra dell’uva e del lambrusco Grasparossa di Castelvetro. Un evento che alterna momenti di approfondimento a momenti con degustazioni, musica, arte e divertimento.
  • Il secondo week end di giugno si svolge Mercurdo, il Mercato dell’Assurdo,  un evento biennale che trasforma Castelvetro in un grande palcoscenico con spettacoli teatrali e musiche.
  • Ogni anno, a settembre a Castelvetro di Modena si svolgono due rievocazioni storiche che si alternano negli anni. La Dama Vivente e la Festa a Castello sono due eventi che catapultano il visitatore nel Rinascimento.

Per maggiori informazioni potete consultare consultate il sito di Visit Castelvetro.

Speriamo di avervi convinto della bellezza di questo borgo che merita di essere visitato. Diteci, vi piacciono i borghi? Vi aspettiamo nei commenti…

Nella zona sono presenti diversi borghi da poter visitare, ecco i nostri consigli:

  • Savignano sul Panaro, un borgo molto suggestivo soprattutto nel periodo natalizio, posto sulle colline modenesi.

14 pensieri riguardo “Il borgo di Castelvetro di Modena

  1. Mi sono fermata a Modena solo per una breve tappa, passata tra l’altro al ristorante, ragion per cui on ho avuto modo di esplorare la città, ne tantomeno i dintorni. Eppure non ci crederai avevo intenzione di visitare l’acetaia comunale, sulla quale mi ero documentata prima di partire. Sarà per la prossima, spero!

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  2. Castelvetro è davvero un piccolo gioiello che io ho scoperto per caso ma che continuo a frequentare, una posizione straordinaria sulle colline per non parlare della tradizione dell’aceto balsamico, vera prelibatezza unica al mondo

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  3. Questo è l’anno migliore per visitare il borgo allora, soprattutto se si vuole assistere alla partita di dama vivente. Devo dire che in un on the road dell’Emilia Romagna è una tappa imperdibile per chi vuole scoprire di più sull’aceto di Modena. Anche se io mi fionderei subito al museo “Fili d’Oro”.

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  4. Controllando su maps ci siamo accorti di aver attentamente evitato Castelvetro. Letteralmente evitato. Abbiamo visitato Vignola, Monteveglio, Maranello, ma Castelvetro mai! Che peccato! Vorrà dire che ci toccherà tornare in zona per la visita all’acetaia!

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