ASIA · INDIA

Tour dell’India in nove giorni – parte 1

Eccoci qui a raccontarvi il nostro viaggio in India.

Nel mese di maggio abbiamo effettuato un viaggio di nove giorni alla scoperta dell’India del nord, partendo da Delhi abbiamo raggiunto il Rajasthan, e visitato alcune città molto interessanti, Mandawa, Jodhpur, Pushkar e Jaipur. Infine abbiamo fatto tappa ad Agra per la visita del  Taj Mahal per terminare il viaggio a Delhi.

Questo viaggio è stato organizzato per la Community  delle Travel Blogger Italiane, in collaborazione con Racconti di Viaggio, Mente In Viaggio e Heymondo.

Con noi hanno viaggiato Paola di Paola in Viaggio, Virgina di Travel Gudu e Marina di Maraina in Viaggio.

Vi presento il gruppo: Virginia, Marina, la Cri, Paola, Manoj e Marcello

Durante tutto il viaggio, ci hanno accompagnato un driver, Makal, e una guida parlante inglese, Manoj, indispensabile per conoscere la storia dei luoghi visitati e comprendere al meglio le tradizioni e la cultura indiana . Abbiamo viaggiato a bordo di un pulmino, dotato di tutte le comodità, soprattutto con aria condizionata e ringraziamo molto per questo, perché alcune giornate sono state veramente molto calde, le temperature hanno raggiunto e passato i 40 gradi.

Il pulmino in India

Il nostro itinerario

Giorno 1  ARRIVO A DELHI
Giorno 2: DELHI – MANDAWA (260 KM)  
Giorno 3: MANDAWA – JODHPUR (332 KM)
Giorno 4: JODHPUR
Giorno 5: JODHPUR – PUSHKAR (211 KM)
Giorno 6: PUSHKAR – JAIPUR (150 KM) 
Giorno 7: JAIPUR
Giorno 8: JAIPUR – AGRA (245 KM) 
Giorno 9: AGRA – DELHI (205 KM)
Giorno 10: DELHI – PARTENZA PER L’ITALIA

I luoghi visitati sono stati veramente tanti, per questo motivo abbiamo deciso di dividere il racconto in due parti. Di seguito vi racconteremo i primi cinque giorni, dall’arrivo a Delhi fino a Jodhpur, la città blu piena di tanti luoghi interessanti da visitare.

Giorno 1   New e Old Delhi

Siamo arrivati a Delhi in mattinata. dopo circa sette ore di volo da Milano Malpensa. Siamo state accolte in aeroporto dal Sig. Nitin (il nostro agente di riferimento in India) e dalla guida Manoj, con una profumatissima ghirlanda di fiori, il pensiero è stato graditissimo e ci ha fatto dimenticare in parte la stanchezza del viaggio.

Dopo aver appoggiato le valigie in hotel, abbiamo iniziato il tour della città, addentrandoci nel pieno del caos e del rumore dei clacson di Delhi.
Delhi è una città difficile da raccontare con le parole, occorre vederla con i propri occhi per poterla comprendere.

Delhi – India

Cosa abbiamo visitato a Delhi

Il complesso di Qutub Minar è un insieme di antichi capolavori dell’arte indo-islamica con la prensenza anche di resti di civiltà molto più antiche. Senza dubbio spicca il minareto di mattoni rossi del 1200 che si sviluppa su cinque piani ed inserito nel 1993 nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.

Il complesso di Qutub Minar – Delhi

Il complesso comprende anche due moschee, una delle quali, la Quwwatu’l-Islam, è la più antica moschea nel nord dell’India.

Il complesso di Qutub Minar – Delhi

Baha’I House of Workship è un edificio recente, infatti è stato completato nel 1986. La forma a fiore di loto, con 27 petali in marmo bianco, gli ha procurato il nome di Lotus Temple. Nel 2014 questo tempio è stato inserito tra i Patrimoni dell’Umanità Unesco.

Lotus Temple – Delhi

Dalle nove porte si entra nella sala centrale che può ospitare fino a  2.500 persone (si entra a piedi nudi, all’ingresso forniscono una borsa dove inserire le scarpe). Il tempio è circondano da prati ben curati e nove laghetti.

Lotus Temple – Delhi

Mahatma Gandhi Raj Ghat è un memoriale dedicato al Mahatma Gandhi, situato sulla Ring Road di Delhi. Si accede percorrendo un sentiero in pietra fiancheggiato da prati. Il memoriale posto all’aperto è composto da una piattaforma di marmo nero che segna il punto della cremazione del Mahatma Gandhi avvenuta il 31 gennaio 1948, con una fiamma che arde a un’estremità (anche all’interno di questo luogo si accede scalzi).

Mahatma Gandhi Raj Ghat – Delhi

La Moschea di Jama Masjid è una delle più grandi presenti in India. Fu costruita dall’imperatore Mughal Shah Jahan tra il 1650 e il 1656 e servì come moschea imperiale degli imperatori Mughal fino alla fine dell’impero nel 1857.

La Moschea di Jama Masjid – Delhi

E’ tutt’ora attiva e per accedervi, oltre a non indossare le scarpe,  alle donne è richiesto di vestire in maniera appropriata, abito lungo con maniche lunghe (se non si è in possesso dell’abbigliamento consono lo forniscono all’ingresso a pagamento, non aspettatevi un vestito pulito però!). Questa moschea è situata a pochi passi dalla Old Delhi.

Noi all’interno della Moschea di Jama Masjid – Delhi

All’uscita della Jama Masjid siamo saliti a bordo di una  bici-risciò, per entrare nei vicoli della vecchia città, un po’ fatiscente, con stradine strette piene di buchi, con tanti negozi che vendono ogni genere di oggetto, con file elettrici che pendono ovunque. Devo dire che è stata una esperienza veramente particolare.

Ingresso nella Old Delhi

La nostra prima giornata termina così, ammirando le luci del tramonto nella Old Delhi. Ammettiamo di essere stati sopraffatti dal caos di Delhi, soprattutto dal rumore. Le persone suonano il clacson per qualsiasi motivo; per un saluto, per segnalare che devono svoltare o che si devono fermare! All’elenco aggiungiamo l’immondizia lasciata ovunque e la moltitudine di gente presente in ogni dove, gli indiani sono veramente tanti e a Delhi questo dato salta agli occhi immediatamente.

Alloggio: Hotel Avalon Courtyard hotel  a Delhi.
Hotel in stile giapponese, con un ampio atrio di accesso, sul quale si affacciano i quattro piani dell’edificio. Le camere sono confortevoli con angolo cottura. E’ presente anche la piscina. La colazione non ha molta scelta.

Giorno 2: DELHI – MANDAWA

Lasciamo Delhi con direzione Mandawa, i chilometri non sono tanti ma la strada è in parte sterrata e quando si attraversano i paesi, il caos del traffico ci fa rallentare parecchio.

Attività commerciali – India

La prima sosta la effettuiamo a Narnaul, un piccolo paese con un caratteristico mercato di frutta, verdura e con tante altre attività come ad esempio il barbiere, che al costo di pochi centesimi offre taglio di capelli compreso di massaggio.

Il barbiere a Narnaul – India

Qui assaggiamo, sfidando la sorte, un succo di canna da zucchero, lime e menta preparato sul momento in un banchetto del mercato. Un po’ dolce ma buono (p.s. non ci ha creato nessun problema intestinale).

Il mercato di Narnaul – India

Nel pomeriggio raggiungiamo Mandawa, una cittadina situata lungo quelle che, una volta, erano le principali vie commerciali. Questa città fu fondata a metà del XVII secolo, da famiglie di ricchi mercanti, che costruirono nel corso degli anni lussuosi palazzi con affreschi interni ed esterni, chiamati Haveli;  facevano a gara a chi li costruiva più belli, dando vita ad una serie di abitazioni una più bella dell’altra. Purtroppo a seguito della migrazione dei mercanti, gli Haveli furono abbandonati e lasciati andare in decadenza.

Gli Haveli di Mandawa – India

A fine giornata abbiamo effettuato un giro per la città su un carretto trainato da un cammello. Abbiamo attraversato il paese e abbiamo raggiunto una piccola duna, posta alle spalle del centro abitato, dalla quale è possibile vedere tutto il paese.

Mandawa – India

Questa attività, aggiunta all’ultimo minuto, ci ha lasciato un po’ perplessi per lo sfruttamente dei dromedari, anche se in India abbiamo notato che questi animali, e non solo questi, vengono utilizzati come mezzo di trasporto commerciale e turistico.

Alloggio Hotel Mandawa Haleli

Questo hotel è ricavato da un Haveli con affreschi restaurati. Le camere sono molto particolari, con mobili tradizionali. E’ veramente un luogo molto caratteristico.

Giorno 3: MANDAWA – JODHPUR

Dopo colazione abbiamo effettuato un  tour a piedi per le stradine di  Mandawa per ammirare da vicino i suoi Haveli. Abbiamo visitato l’interno il Chokhani Double Haveli (ingresso 100 rupie) un edificio risalente al 1910, chiamato così in quanto fu realizzato in due parti destinate ai due fratelli della famiglia Chokhani, importanti mercanti dell’epoca. In questo momento è ristrutturata solo la proprietà di uno dei due fratelli.

Chokhani Double Haveli – Mandawa

Sulle pareti dell’abitazione si possono ammirare le rappresentazioni di soldati britannici, automobili, uomini in abiti occidentali, pavoni e affreschi floreali.

Riprendiamo il viaggio, il territorio è abbastanza arido, ogni tanto si incontrano alberi ed abitazioni. Durante il tragitto incontriamo un branco di antilopi Nilgai, che insieme alle mucche e ai dromedari vanno a completare il numero di animale finora incontrati.

Durante il tragitto abbiamo fatto una sosta molto particolare. Il luogo è un ospedale per le mucche, il Gau Lok Mahatirtha. Qui gli animali ammalati ricevono le cure appropriate. Inoltre i devoti delle mucche chiedono un voto a Nanda Kamdhenu e quando il loro desiderio viene esaudito, tornano e ricevono benedizioni indossando ghirlande di fiori e preparando il cibo per le mucche.

Nel tardo pomeriggio abbiamo raggiunto Jodhpur detta anche la città blu, per il gran numero di abitazioni dipinte con l’indaco.

Hotel: Hanuwant Nivas Hotel – Jodhpur

L’hotel è molto bello, con un grande giardino ben tenuto. La camera era confortevole, pulita e ben arredata, con accesso sulla terrazza con vista giardino. La prima sera abbiamo cenato in albergo, il cibo era ottimo.

White chicken, Dahl di lenticchie. curry di verdure e paneer

Giorno 4: JODHPUR

Giornata intensa, con la visita di tanti luoghi interessanti.

La prima tappa è stata al Mehrangarh Fort, una fortezza posta in cima ad uno sperone roccioso con mura  alte fino a 36 metri e larghe 21 metri.

Mehrangarh Fort – Jodhpur

Sette grandi porte danno l’accesso al complesso residenziale, pieno di cortili e di edifici decorati in stile rajput.

 Curiosità La pittura di Rajput, si è sviluppata nelle corti reali di Rajputana in India. Ogni regno ha il suo stile ma alcune caratteristiche sono comuni:  i dipinti rappresentano una serie di temi, raffiguranti eventi storici. La pittura veniva conservata  su fogli singoli o su miniature di manoscritti e frequentemente i dipinti erano fatti sulle pareti esterne dei palazzi (haveli) e come decorazione delle camere interne dei forti.

All’interno del forte è presente un museo che ospita una collezione di portantine, miniature e mobili.

Phool Mahal – Mehrangarh Fort – Jodhpur

Sui bastioni del forte si trovano alcuni vecchi cannoni e dall’alto la vista sulla città blu è molto bella.

Jodhpur la città blu

In seguito abbiamo visitato il Mausoleo Jaswant Thada, posto a poca distanza dal forte. E’ un memoriale in marmo bianco costruito in memoria del Maharaja Jaswant Singhjill di Jodhpur completato nel 1906 d.C.

Mausoleo Jaswant Thada – Jodhpur (photo by @TravelGudu)

La sala principale è stata costruita come un tempio dove si svolge anche il rituale puja.

Interno del Mausoleo Jaswant Thada – Jodhpur

Nel pomeriggio siamo saliti tutti e cinque a bordo di un tuk tuk e abbiamo raggiunto il quartiere delle case blu. Abbiamo capito per quale motivo Manoj era restio a portarci in questo quartiere, bello da vedere solo da lontano. Purtroppo è una zona trascurata, piena di immondizia e le case sono in parte diroccate. Peccato, sistemato, sarebbe veramente un luogo delizioso.

Le case blu di Jodhpur

Infine a bordo di una Jeep abbiamo raggiunto un Villaggio Bishnoi; qui viene professato il culto del vaishnavismo, una delle principali tradizioni provenienti dalla millenaria cultura vedica dell’India. Durante il tragitto abbiamo avvistato delle gazzelle.

Gazzelle Indiane

Il “credo” del popolo Bishnoi ruota attorno al rispetto della biodiversità, dell’igiene personale e dell’adorazione di dio, soprattutto hanno il massimo rispetto  verso ogni forma di vita animale e vegetale.

I Bishnoi sono noti per un episodio accaduto nel 1730 quando il maharaja decise di costruire un palazzo reale e per fare ciò aveva bisogno di una gran quantità di alberi. Amrita Devi, una madre Bishnoi, per evitare l’abbattimento degli alberi ne abbracciò uno, sperando di fermare i soldati, invece questo atto non li fermò e oltre al taglio degli alberi anche lei fu uccisa. Iniziò così la lotta del popolo Bishnoi per difendere gli alberi decidendo di abbracciare gli alberi per proteggerli. Risultato 363 persone furono uccise. Questo episodio però fece sì che il  maharaja scrisse un decreto a protezione degli sacri alberi; questo decreto è valido ancora oggi.

L’intento di fare conoscere la storia di questo cultura è buono, ma l’incontro con le persone che abitano la fattoria visitata, è stato trasformato in un tour turistico, che personalmente non abbiamo gradito molto.

Villaggio Bishnoi – Jodhpur

Per la seconda cena a Jodhpur siamo stati accompagnati in un ristorante molto particolare presso la Gopal Guest House, nel centro di Jodhpur. Abbiamo cenato su una terrazza panoramica con una vista pazzesca su tutta la città, sembrava di poter toccare con una mano il Forte Mehrangarh. Ottimo anche il cibo che ci hanno proposto.

Gopal Guest House – Jodhpur
Jodhpur by night

Per non farci mancare nulla, usciti dal ristorante abbiamo assistito ad un matrimonio indiano, molto caratteristico. Lo sposo, mascherato ed in sella ad un cavallo bianco, stava raggiungendo la sua futura sposa, accompagnato da musica con un volume altissimo e da un corteo di persone molto festaiole.

Matrimonio indiano a Jodhpur

Questi sono stati i primi cinque giorni, abbastanza intensi vero? Vi facciamo riprendere fiato e poi vi racconteremo gli altri giorni, altrettanto interessanti.

Vi aspettiamo nei commenti per sapere se vi è piaciuta la prima parte del nostro viaggio!

37 pensieri riguardo “Tour dell’India in nove giorni – parte 1

  1. Che emozione ripercorrere questa prima parte del nostro viaggio in India! E’ vero, abbiamo visto, visitato e vissuto tantissimi luoghi ed esperienze, non sempre positive, ma che in ogni caso contribuiscono a costruire tutto il bagaglio dei nostri ricordi e a farci crescere come persone e come viaggiatrici

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  2. Sono stati giorni pieni, di esperienze, incontri, luoghi. Alcune cose me le aspettavo proprio così, altre non le immaginavo affatto (come l’ospedale delle mucche, ad esempio: mi ha colpito e fatto riflettere moltissimo, un’esperienza interessante e decisamente al di fuori dei normali “circuii” turistici)

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  3. Ho letto con moltissima attenzione il tuo resoconto dei primi cinque intensissimi giorni. L’India mi attira moltissimo, non ci sono mai stata e forse come primo impatto un itinerario come il vostro potrebbe essere quello giusto. L’impatto con una cultura e un mondo così diversi dal nostro non è sicuramente facile

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  4. Ho seguito sui social il vostro viaggio e ora è un piacere leggere i vostri primi resoconti. Purtroppo non sono mai stata in India e con questi post mi state facendo conoscere un paese che mi ispira moltissimo. Chissà magari la prossima volta riuscirò a unirmi al gruppo perché scoprire una meta in compagnia di persone con interessi simili deve essere un’esperienza unica!

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  5. L’India è uno di quei posti per cui ho una grande curiosità e allo stesso tempo un pò di timore, il che mi spinge sempre ad escluderla quando arriva il momento di scegliere la prossima meta…bellissimo viaggio e sono curiosa di leggere la seconda parte!

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  6. Un po’ mi dispiace non aver potuto fare questo viaggio con voi perchè alcune delle cose che avete visto sembrano strepitose!
    Gli Haveli sono qualcosa che non conoscevo e mi hanno davvero affascinata; spero davvero che, con il tempo, molti altri possano essere recuperati e restaurati.
    Mi sono anche segnata (che non si sa mai!) il Mehrangarh Fort che anche solo dall’esterno sembra mozzafiato!
    Chissà, magari un giorno mi convincerò a visitare l’India ma… ehm… conoscendomi ho come la sensazione che finirei per passare due settimane a Bollywood…🤣

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  7. Avete fatto un itinerario davvero eccezionale che vi ha portato a scoprire bellezze indiane famose ma anche meno conosciute: mi sarebbe tanto piaciuto venire insieme a voi ma ahimé con il lavoro non posso mai spostarmi con facilità! Complimenti comunque, una splendida esperienza!

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  8. Vi ho seguito durante il vostro meraviglioso viaggio in India.
    Noi siamo stati in India 4 anni fa e nonostante la bellezza dei posti e dei palazzi siamo ancora traumatizzati dalla confusione, dagli odori, da tutto.
    Diciamo che l’India non può lasciare indifferenti e mille racconti non potranno mai far capire come è veramente!
    Grazie per aver descritto il vostro viaggio, ci avete fatto viaggiare insieme a voi!

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  9. Mi è dispiaciuto non prender parte a questo viaggio ormai a questi viaggi di Travel Blogger sono affezzionata, sarebbe stato il nostro terzo viaggio insieme ma per ragioni lavorative non siamo riusciti. Vi ho però seguito e mi avete rifatto vivere le atmosfere dell’India, un viaggio che io avevo adorato. Bello però leggere un resoconto dettagliato. Aspetto i prossimi

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  10. Vi ho seguito sui social e ho avuto la conferma dell’idea che mi ero fatta dell’India, terra di forti contrasti, monumenti meravigliosi e gente che quasi muore di fame nella sporcizia. Una destinazione che sicuramente lascia un segno a chi la sceglie, un invito a riflettere.

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  11. Ho seguito il vostro viaggio su Instagram ed è stato bello ripercorrerlo con le vostre parole anche qui sul blog rivivendo emozioni e atmosfere di questo paese così diverso dal nostro.

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  12. Forse è arrivato il momento.. mi sento pronta per visitare l’India, questo immenso paese pieno di bellezza e di contraddizioni. La città blu di Jodhpur è tra i miei sogni e mi è dispiaciuto scoprire che la parte colorata è anche la più degradata

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