by Cristina
Durante il nostro ultimo viaggio a Rimini, abbiamo effettuato una visita guidata presso la biblioteca Gambalunga, una delle più antiche ed importanti biblioteche pubbliche d’Italia ospitata nell’omonimo Palazzo Gambalunga.

Questo palazzo è stato costruito all’inizio del 1600 (1610-1614) dalla famiglia Gambalunga nel centro storico di Rimini. E’ un palazzo imponente e monumentale costruito come residenza della famiglia e con lo scopo di ospitare attività culturali; al piano terreno era dislocata la biblioteca e l’accesso all’epoca si effettuava da una porticina ancora esistente, anche se murata.

Chi era Alessandro Gambalunga?
Nipote di un maestro muratore lombardo e figlio di un commerciante «da ferro», Gambalunga nacque a Rimini il 14 marzo 1569; effettuò i suoi studi presso l’Università di Bologna dove nel 1583 si laureò in diritto civile e canonico, senza mai però esercitare il mestiere.
Nel 1617 nel suo testamento Alessandro Gambalunga destina la biblioteca ad uso pubblico, perciò da quell’anno la biblioteca diventa di proprietà del Comune diventando la prima biblioteca civica e pubblica d’Italia. Il Gambalunga nel suo testamento lasciò regole ben specifiche da rispettare: ordinò che ogni anno fossero erogati 300 scudi per l’incremento, la legatura e il restauro dei libri e 50 scudi per lo stipendio del bibliotecario, riconosciuta come la persona più idonea alla gestione della biblioteca, la cui nomina era affidata ai consoli.
Il bibliotecario diventò una figura importante: a lui spettava l’apertura quotidiana della libreria doveva fornire assistenza a coloro che desideravano consultare i libri. Allo stesso era affidata la responsabilità di decidere quali libri acquistare e come organizzarne la consultazione.
Nel 1620 l’inventario della biblioteca registrava 1438 volumi e circa 2000 opere e il manoscritto, le ‘Metamorfosi’ di Ovidio.
Oggi il patrimonio bibliografico, iconografico e documentario della biblioteca è costituito da 293879 libri, di cui 60.000 antichi, 384 incunaboli, 5000 cinquecentine, 16.605 libri e audiovisivi della Cineteca, 7.144 incisioni e disegni, oltre un milione di immagini fotografiche e svariate raccolte e fondi documentari.
Ogni ultimo sabato del mese, la Biblioteca Gambalunga offre l’opportunità di visitare gratuitamente le quattro sale antiche partecipando a visite guidate.
La guida ci ha portato alla scoperta delle stanze antiche ed entrando nella prima sala abbiamo fatto un salto in un passato pieno di storia. Questa sala è dedicata a Adolphe Noël des Vergers allestita con mobili in noce a metà del ‘600 da Moretti.

Qui sono raccolti libri facenti parte della biblioteca privata della famiglia des Vergers e sul tavolo è possibile sfogliare una copia di un incunabolo.

La seconda stanza è stata disegnata da Giovan Battista Costa a metà del 700 e contiene scansie in elegante stile veneziano. Oltre ai libri finemente rilegati sono presenti due grandi mappamondi acquistati dal primo bibliotecario Michele Moretti, il terraqueo e il celeste – del Blaeu, provenienti dall’Olanda.

Una porticina posta in un angolo dava accesso in una piccola stanza dove erano depositate “le opere proibite” che si potevano consultare solo dietro autorizzazione pontificia.

Al centro della stanza in alcune vetrine sono esposti libri antichi tra cui un libro scientifico magnifico con immagini colorate, un erbario e un “incunabolo” con numerose xilografie acquerellate.


Le ultime due sale allestite nella prima metà del Seicento sempre dal Moretti hanno scansie di noce alle pareti piene di opere alcune con le tipiche legature “gambalunghiane”.


L’ultima stanza era una delle stanze private di Gambalunga, qui è presente una porticina segreta, mimetizzata tra i libri, dietro alla quale una scala a chiocciola collegava l’ultimo piano dove era presente la servitù e un laboratorio dove un artigiano realizzava la legatura dei libri.


Per la legatura veniva utilizzato il cuoio o la pergamena chiara o tinta in verde, su cui venivano impressi motivi ornamentali, battuti con un martelletto sul rivestimento, inserendovi oro zecchino in foglia. Nella parte anteriore del libro, al centro veniva impresso lo stemma di famiglia detto “parlante” perché riconduceva al cognome Gambalunga e nel lato posteriore di ogni volume a ricordo di Alessandro Gambalunga, veniva riportata la qualifica nella epigrafe di riminese e la “D.” che significava “doctor in utroque”, laureato in entrambe le leggi, canonica e civile.

La Biblioteca Civica Gambalunga, è stata inserita fra le più belle biblioteche nel mondo, nel volume della casa editrice Taschen: The world’s best beautiful libraries, 2018.
Per partecipare alle visite guidate è richiesta la prenotazione telefonando al numero 0541 704486 a partire dal giorno 15 di ogni mese fino ad esaurimento posti. L’ingresso è limitato a 10 persone alla volta (in periodo covid il numero di persone è ridotto a 4).
Indirizzo:
Via Gambalunga, n 27 (1^e2^ piano) – Rimini
Telefono: 0541/704486
E-mail: gambalunghiana@comune.rimini.it
sito web www.bibliotecagambalunga.it/
Tutte le informazioni riportate nell’articolo sono state reperite dal sito della biblioteca.
una vera meraviglia, grazie di avercela raccontata
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E’ talmente bella che non potevo non raccontarla! Grazie a te per aver letto il post!
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I’ll definitely visit this blog again, thank you 🙂
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Thank you!
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